CATULLO E FOSCOLO SONO SIMILI?

Il sonetto foscoliano “In morte del fratello Giovanni” è modellato, attraverso riferimenti letterari e linguistici, sul Carme CI di Catullo, anche se, in realtà, l’unica analogia oggettivamente riscontrabile è la situazione drammatica dei due autori: entrambi avevano perso un fratello molto giovane e si trovavano lontani dal luogo della sepoltura.
E’ ancora più interessante, notare le differenze tra i due autori:
Mentre Catullo avrebbe potuto, anche impiegando giorni di viaggio per spostarsi da un continente all’altro, raggiungere il sepolcro del fratello, Foscolo, da esule, era impossibilitato.
Catullo aveva già scritto dei Carmi per commemorare l’avvenimento luttuoso, nei quali il poeta si esprimeva in modo disperato, sofferente ed estremamente doloroso anche per il lettore; in questo Carme, invece, sembra quasi rassegnato, è stanco, non gli importa più il motivo della morte del fratello. Da qui emerge una crisi dell’animo catulliano, molto profonda, che, in quegli anni, investiva completamente il poeta. Foscolo è la prima volta che scrive per suo fratello e che, soprattutto, scrive per la morte di suo fratello ed è così addolorato che ci tiene a far comprendere a tutti quanto stia soffrendo e quanto stia maledicendo sé stesso, il sistema e la giurisdizione per non potersi neanche avvicinare alla tomba e perché sta lasciando sua madre sola in un momento così drastico. La figura della madre simboleggia il rapporto del poeta con la sua patria e del religioso legame con le sue origini, oltre che al desiderio viscerale di potersi, un giorno, ricongiungere con le sue radici.
L’autore settecentesco ci tiene a mettere in relazione la sua situazione, passata, presente e futura con quella del fratello, mentre Catullo, ormai, ha capito che la sorte gli ha ingiustamente strappato via un affetto così prezioso, ormai è successo e non c’è nulla che lui possa fare per riaverlo indietro. Foscolo è come se comunicasse al fratello che un giorno si rincontreranno: quando anche egli giungerà alla sua quiete; prega i suoi “ospitanti stranieri” di portare le sue ossa di fianco a quelle del fratello, perché se un abbraccio tra un vivo ed un defunto non è possibile, quello fra due defunti lo è.
Inoltre, il rito funebre del fratello di Foscolo viene presieduto dalla madre, mentre per Catullo ogni rito è inutile di fronte alla morte perché le <> non possono rispondere alle parole commosse di nessuno, dei cari, degli amici, degli affetti e né tantomeno a quelle del poeta; per questo, il Carme si chiude con un addio straziante, doloroso e soprattutto eterno.